Spedizione De Filippi nell'Himalaia Caracorum e Turchestan Cinese 1913-1914

“La spedizione asiatica organizzata dal dott. De Filippi [...] s’imbarcò a Marsiglia l’8 agosto, giunse a Bombay il 22, e ripartì lo stesso giorno in ferrovia. Il prof. Dainelli, il ten. Antilli ed il march. Ginori con la guida Petigax si recarono direttamente nel Cashmir, mentre il dott. De Filippi saliva a Simla, la residenza estiva del Governo dell’India, per prendere accordi intesi a coordinare il lavoro della spedizione con quello dei vari dicasteri tecnici indiani, ed il comandante Alessio, insieme col prof. Abetti si dirigeva a Dehra Dun, dove ha sede l’Ufficio trigonometrico e geodetico dell’India. (...) Attivissima è pure stata l’opera del ten. Antilli, il quale, oltre a coadiuvare il prof. Dainelli nella documentazione fotografica per quel che riguarda la geologia, ha portato l’utile sussidio della fotografia ai lavori topografici, ed ha raccolto una buona illustrazione di luoghi e di genti. […] Il materiale scientifico non ha subito alcun guasto nel lungo e complicato viaggio, ed è in perfette condizioni; e tutti i membri della spedizione hanno sempre goduto ottima salute. In tutto il suo cammino la spedizione è stata accolta dappertutto col massimo favore ed aiutata in tutti i modi dalle autorità locali e dalle popolazioni. Skardu, Baltistan, 5 novembre 1913.” (Filippo De Filippi, La spedizione De Filippi nel Caracorum. Prima relazione del socio corrispondente, dott. Filippo De Filippi, in «Bollettino della Reale Società Geografica Italiana», 1914, p. 84).

Come si apprende dalle parole del capo spedizione Filippo De Filippi, la decisione di includere nel progetto della missione l’uso della macchina fotografica, permise di documentare con le immagini, oltre agli elementi geografici, geologi, meteorologici e astronomici, anche gli aspetti etnici, antropologici e monumentali delle regioni attraversate.

L’Archivio fotografico conserva una copiosa documentazione iconografica della spedizione che risulta suddivisa in diverse serie corrispondenti alla differente provenienza e tipologia dei materiali (Fondo storico: lotti 12/5, 13/15, 53/1, 82; Fondo Giotto Dainelli: lottti 548, 549, 669, 670).


  • Lotto 12/5

Gli 8 positivi (lotto 12/5) sono inseriti nell’album miscellaneo con copertina di cartone celeste e dorso e angoli rivestiti in tela grezza che comprende alcune serie fotografiche di periodi e autori diversi. Le fotografie realizzate da Giotto Dainelli e stampate dagli Editori Alfieri & Lacroix vennero dall’autore utilizzate a corredo iconografico dell’articolo Religiosità dei Ladachi pubblicato nel periodico “La terra e la vita” nel 1922.

Riferimenti bibliografici

Giotto Dainelli, Religiosità dei Ladachi, in «La terra e la vita», 1922, pp. 147-153.


  • Lotto 13/5

I 9 positivi (lotto 13/15) sono inseriti nell’album miscellaneo dal titolo “Estremo Oriente”. Le fotografie realizzate da Giotto Dainelli vennero utilizzate a corredo iconografico dell’articolo La vita in un'oasi Baltì (alta valle dell'Indo) pubblicato nel periodico “La terra e la vita” nel 1922.

Riferimenti bibliografici

Giotto Dainelli, La vita in un'oasi Baltì (alta valle dell'Indo), in «La terra e la vita», 1922, pp.174-179.


  • Lotto 53/1

I 13 positivi (lotto 53/1) sono inseriti nell’album con copertina di cartone marrone a cui è allegato un dattiloscritto che riporta l’elenco delle fotografie, con didascalie, relative alla “Collezione De Filippi”. Si tratta di scatti realizzati da Giotto Dainelli e da Cesare Antilli, quest’ultimo per le competenze possedute nel campo della fotografia ottenne di essere designato come fotografo ufficiale della spedizione. «[…] Era infine da comprender fra i mezzi di indagine della spedizione la illustrazione fotografica, sia per documentare i vari lavori della spedizione, sia per ritrarre gli aspetti ed i caratteri delle regioni traversate e delle genti che vi abitano, sia per la sua applicazione come sussidio alla tipografia. Quest’incarico venne affidato al Tenente del Genio (ora Maggiore) Cesare Antilli, Direttore della Stazione Fotografica Militare, il quale naturalmente partecipò alla spedizione fin dal principio». Queste le parole di De Filippi nel capitolo introduttivo del volume dedicato alla spedizione, corredato da centinaia di fotografie, intitolato Storia della Spedizione scientifica italiana nel Himàlaia e Caracorùm e Turchestàn cinese (1913-1914). Le immagini pubblicate nel volume, che non riportano nella didascalia l’indicazione del fotografo sono certamente da attribuirsi ad Antilli, escluse quelle dei capitoli XVI-XVII-XVIII che furono invece scattate dal fotografo Giorgio Abetti, incaricato di continuare la documentazione fotografica, quando il Magg. Antilli lasciò la spedizione (agosto del 1914) in seguito allo scoppio della guerra. Nella relazione scritta dallo stesso Antilli sui lavori fotografici della spedizione, si legge che le pellicole impressionate durante il viaggio furono complessivamente più di 4.000 e che furono sviluppate circa 1.900 fotografie (l’ultimo laboratorio venne impiantato a Leh nel maggio 1914), le restanti quelle che vennero eseguite dopo il maggio 1914 furono invece sviluppate nella Sezione Fotografica Militare. I duplicati vennero eliminati e le fotografie catalogate nel complesso furono 2.600. Antilli lasciò la spedizione il 17 agosto 1914, allo scoppio della Prima Guerra mondiale insieme al comandante A. Alessio e al dott. C. Alessandri.

«L’Alessio e l’Antilli, ufficiali, furono subito d’avviso di dover rimpatriare immediatamente […] L’Abetti prende in consegna il materiale fotografico dell’Antilli, e da ora innanzi aggiunge alle altre incombenze anche quella di illustrare le regioni percorse e le vicende della spedizione». (De Filippi, 1924, p. 431)

Oggi la collezione fotografica “ufficiale” relativa alla Spedizione De Filippi, quella più cospicua,  costituita da 3945 fotografie (tutti positivi), è di proprietà della Società di Studi Geografici di Firenze, che l’ha resa nel corso degli ultimi anni bene inalienabile. Fa parte della collezione anche la documentazione conservata presso l’Archivio fotografico dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri (circa 250 fotografie, tutti positivi) dove è anche conservato il catalogo manoscritto di Giorgio Abetti, India 1913-1914. Catalogo Fotografie. Spedizione De Filippi, colui che tra l’altro diresse l’Osservatorio.

  • Lotto 82

In particolare 1.100 positivi raccolti in tre album (lotto 82), sono frutto dell’attività esplorativa realizzata da Giotto Dainelli durante le sue escursioni indipendenti rispetto all’itinerario ufficiale della spedizione De Filippi, ovvero quello seguito da quella che egli stesso definisce “pesante carovana”. Dalle parole di Dainelli, infatti, apprendiamo la sua intenzione di descrivere i caratteri delle varie genti che popolano la grandiosa regione transhimalaiana attraverso un nuovo ordine di ricerche che, accanto alle copiose raccolte di fossili e oggetti materiali, permettano un'osservazione del contesto famigliare, culturale e ambientale: “Venne però il momento, alla metà di febbraio, che il grosso della Spedizione iniziò il proprio spostamento su per la vallata dell’Indo alla volta di Le, la capitale del Ladàk. Naturalmente, partii io pure, ma soltanto per pochi giorni seguii la pesante carovana: poi mi separai, riprendendo i miei itinerari indipendenti, e questa volta del tutto solitari, giacché Petigax aveva dovuto riprendere le sue funzioni di “maestro di casa” ed il “wisir” era rimasto nel suo ufficio invernale di Governatore. Mi separai sopra tutto perché la carovaniera tra il Baltistàn e il Ladàk deve abbandonare la vallata dell’Indo per un suo tratto non breve, assolutamente impraticabile per la sua selvaggia orridezza. Ed è proprio questo suo carattere che ha permesso, in tale tratto della valle, la permanenza di una popolazione speciale che, per l’isolamento nel quale è vissuta Dio sa da quanti secoli, ha conservato caratteri razziali suoi particolari ed anche usi della vita materiale che le sono propri, e perfino elementi della vita culturale che, evidentemente, derivano da quelli che le furono originari ed ai quali nel lungo corso dei secoli altri si sono sovrapposti e mescolati, avuti dalle genti immediatamente confinanti.” (Brano tratto dall'autobiografia di Giotto Dainelli, Capitolo XI: La Spedizione De Filippi in Asia, in Quasi un secolo di storia. La vita piena, pp. 361-362). Gli scatti fotografici realizzati e raccolti nei tre album oggi conservati nell'Archivio fotografico rispondono, infatti, alle manifestate esigenze di una ricerca pluridimensionale e olistica.

Le fotografie, in totale 1.100, sono così suddivise: 533 nell’album I, 431 nell’album II, 136 nell’album III. Molti positivi della serie sono veri e propri “assemblaggi”, ovvero, scatti fotografici realizzati in sequenza, incollati assieme allo scopo di realizzare una visione panoramica.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici della catalogazione, la presunta attribuzione di alcune fotografie (700 c.a) a Giotto Dainelli (indicata con il nome dell’autore tra parentesi quadre), si basa sull’iscrizione manoscritta autografa, presente all’interno di uno dei due quaderni allegati ai positivi “Catalogo delle fotografie 9/12” dove si legge: “Non mie 135 [fotografie] (dentro le prime 700)”.

I tre album, la cui presenza negli Archivi SGI è già documentata da Enrico De Agostini nell’elenco “Raccolta fotografica” che egli compilò nel 1946, mostrano caratteristiche esteriori simili: hanno la copertina di tela grezza mentre il retrocopertina è rivestito in carta azzurrina; del medesimo colore sono le pagine interne, ciascuna costituita da un doppio foglio recante piccole fenditure nelle quali gli angoli dei positivi sono inseriti. Negli album non sono riportate le didascalie, ma nel verso di ciascun positivo si trova una doppia indicazione numerica trascritta anche sul foglio dell’album in cui è alloggiato, in basso a destra e a sinistra del positivo. La prima cifra si riferisce alla sequenza presente nel quaderno manoscritto appartenente al Fondo Giotto Dainelli in cui sono riportate le didascalie delle fotografie 9x12 realizzate durante la spedizione della quale il geologo fece parte, mentre l’altra corrisponde alla sequenza dei relativi negativi, riportata nei cataloghi denominati “Negative Dainelli 9x12” facenti parte dello stesso Fondo. Nei quaderni Giotto Dainelli annota, per ciascuno scatto, la data, il luogo di ripresa, il soggetto, offrendo frequentemente particolareggiate descrizioni di tipo geologico come in un vero e proprio catalogo; provvede anche a fornire il numero del negativo corrispondente segnalandolo in una tabella riepilogativa con funzione solo riassuntiva. I quaderni sinottici, accuratamente compilati, il dattiloscritto autobiografico di Giotto Dainelli intitolato Quasi un secolo di storia, e la sua corrispondenza raccolta in 122 buste archivistiche contenenti fascicoli nominativi di 2.850 corrispondenti dal 1901 al 1960, che sono parte integrante della donazione di Giotto Dainelli alla Società Geografica rappresentano, assieme alla ricca bibliografia di riferimento, un prezioso contributo all’analisi del materiale iconografico raccolto nelle missioni esplorative compiute durante la spedizione De Filippi.

Allegate a ciascun album vi sono alcune fotografie, attualmente contenute in apposite buste, che probabilmente in origine erano inserite all’interno.

Album 1 (lotto 82/1) di 34,5x31x4,5 cm (533 positivi gelatina ai sali d'argento a sviluppo su carta). Allegato: una busta contenente 18 fotografie (82/1/516-533) originariamente inserite all’interno dell’album. I positivi presentano misure comprese tra 64x94 mm e 250x198 mm. Sul retro delle fotografie è indicato a matita il numero delle pagine dell’album tra le quali è stato trovato, non collocato, ciascun positivo.

Album 2 (lotto 82/2) di 34,5x31x4,5 cm (431 positivi gelatina ai sali d'argento a sviluppo su carta). Allegato: una busta contenente 19 fotografie (82/2/413-431) originariamente inserite all’interno dell’album. I positivi presentano misure comprese tra 83x108 mm e 167x228 mm. Le fotografie 82/2/327 e 82/2/424 sono in realtà parti di un panorama contenuto nell’album. Sul retro dei positivi in questione è indicato a matita il numero delle pagine dell’album tra le quali è stato trovato, non collocato, ciascun positivo.

Album 3 (lotto 82/3) di 34,5x31x4,5 cm (136 positivi gelatina ai sali d'argento a sviluppo su carta). Allegato: una busta contenente 4 fotografie (82/3/133-136) originariamente inserite all’interno dell’album. I positivi hanno misure comprese tra  82x110 mm e 171x230 mm.

Sul retro dei positivi è riportato a matita il numero delle pagine dell’album tra le quali è stato trovato, non collocato, ciascun positivo.

La catalogazione analitica della collezione ha permesso, inoltre, di individuare la corrispondenza puntuale tra i positivi raccolti negli album sopra descritti e i relativi negativi donati dallo stesso Dainelli nel 1994 appartenenti al lotto 548 (164 negativi) e al lotto 549 (1221 negativi) del Fondo Giotto Dainelli.        

Riferimenti bibliografici

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Cassi L. (a cura di), La Dimora delle nevi e le carte ritrovate. Filippo De Filippi e le spedizioni scientifiche italiane in Asia Centrale (1909 e 1913-14). Atti del Convegno - Firenze 13-14 marzo 2008, Firenze, Società di Studi Geografici, 2009. Catalogo della mostra promossa dalla Società di Studi Geografici e dal Museo di storia naturale dell’Università di Firenze, Palazzo Ammannati, Firenze, 14-24 marzo 2008;

Dainelli G., Paesi e genti del Caracorùm. Vita di carovana nel Tibet occidentale, Firenze, Luigi

Dainelli G. e Marinelli O., Le condizioni fisiche attuali, Bologna, N. Zanichelli, 1928 (Relazioni scientifiche della spedizione italiana De Filippi, nell'Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn cinese (1913-1914). Serie II, Risultati geologici e geografici, vol. 4: Risultati geologici e geografici);

De Filippi F., Spedizione scientifica italiana in India ed in Asia Centrale negli anni 1913-1914, in «Bollettino della Reale Società Geografica Italiana», 1915, pp. 645-685;

Id., Storia della spedizione scientifica italiana nell'Himàlaia, Caracorùm e Turchestàn cinese (1913-1914), Bologna, Zanichelli, 1924;

Gianassi E., La Spedizione De Filippi in India e Asia Centrale (1913-1914. La documentazione storica, © Elisa Gianassi, 2007 http://eprints.unifi.it/archive/00001616/01/Capitolo1.pdf; http://eprints.unifi.it/archive/00001617/01/Capitolo2.pdf; http://eprints.unifi.it/archive/00001618/01/Capitolo3.pdf;

Landi F. (a cura di), Immagini delle spedizioni del 1909 e 1913-1914 http://www.filippodefilippi.it/cms/publications/2008/27 Landi 391-407.pdf;

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Surdich F., Le spedizioni geografico-alpinistiche italiane in Asia centrale (1909-1932), in «Memorie Geografiche», n.s. 8 (2009), pp. 37-74. http://www.filippodefilippi.it/cms/publications/2008/08 Surdich 37-74.pdf.

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