Spedizione geografica Duca di Spoleto al Karakorum 1929

La raccolta fotografica (lotto 362) fa riferimento alle immagini realizzate dai partecipanti alla Spedizione italiana del 1929 al Karakorum finanziata dalla città di Milano e patrocinata da Società geografica italiana e Club alpino italiano.

Dopo la rinuncia di Giotto Dainelli, il ruolo di comandante della Spedizione venne affidato ad Aimone di Savoia-Aosta, Duca di Spoleto. La squadra di scienziati al seguito era composta da: Ardito Desio (responsabile delle ricerche geologiche e geografiche), Mario Cugia (per le osservazioni astronomiche e geofisiche), Ludovico di Caporiacco (raccolte zoologiche e botaniche), Gino Allegri (misurazioni antropologiche), Angelo Anfossi (addetto al radiotelegrafo e alle osservazioni meteorologiche). Data la morfologia del territorio in esame, furono reclutate due guide alpine, Leone Bron ed Evaristo Croux, per accompagnare gli studiosi nelle loro escursioni; tale fu anche il ruolo di Umberto Balestreri (capo carovana in assenza del comandante), Vittorio Ponti e Giuseppe Chiardola (impegnato quest’ultimo anche nelle misurazioni topografiche). Completava il quadro Massimo Terzano, teleoperatore addetto alle riprese fotografiche e cinematografiche.

Dopo aver raggiunto il campo-base sul ghiacciaio Baltoro procedendo per scaglioni, gli esploratori effettuarono le loro escursioni dividendosi volta per volta in manipoli[1]. Di particolare autonomia beneficiò Desio, il quale dapprima conquistò con Croux la Sella Conway, quindi risalì con Balestreri la val Shaksgam fino al ghiacciaio Kyagar; compì inoltre una perlustrazione completa del bacino idrografico del ghiacciaio Panmah, accompagnato da Ponti; infine, nel viaggio di ritorno da Skardu a Srinagar attraversò in solitaria l’altopiano delle Deosai, trattenendovisi per due settimane. Nel complesso, la Spedizione lasciò l’Italia a cominciare dal 2 febbraio 1929, mentre l’ultimo gruppo rientrò in patria il 24 ottobre dello stesso anno.

Il lotto si compone di 2258 fotografie (positivi) raccolte in tre album, rispettivamente 1098 nel primo, 1124 nel secondo e 36 nel terzo. Ciascun album (45x35,5x8 cm) è in pelle marrone lavorata a motivi geometrici e floreali con scritte impresse in oro, mentre il retro di copertina è rivestito in tessuto marrone. Le fotografie sono di formato variabile da un minimo di 78x100 mm a un massimo di 160x1080 mm circa (formato quest’ultimo riferibile ai positivi raccolti nel terzo album, rappresentanti delle panoramiche).

Per quanto riguarda i titoli delle immagini, gli album I e II presentano un’indicazione manoscritta contenente la località o l’avvenimento fotografato, talvolta riferendosi a diversi positivi raccolti in una unica pagina. L’album III presenta didascalie manoscritte sotto ciascuna fotografia.

Quanto alla datazione delle immagini, muovendosi all’interno del lasso temporale compreso tra la partenza e il rientro in Italia, si è cercato di precisare gli intervalli riferiti ai luoghi rappresentati, prendendo in esame il passaggio degli esploratori in quei punti (sia andata che ritorno). Tali archi di tempo sono stati schematizzati in una tabella cronologica degli spostamenti della spedizione[2].

Molte immagini sono state pubblicate specialmente nel resoconto ufficiale del viaggio, qui riportato in bibliografia e in altri articoli corredati di apparato iconografico.

Riferimenti bibliografici

Aimone di Savoia-Aosta, Desio A., La spedizione geografica italiana al Karakorum (1929-VII E. F.). Storia del viaggio e risultati geografici, Roma, Arti Grafiche Bertarelli, 1936;

Aimone di Savoia-Aosta, Spedizione al Caracorùm di S. A. R. il Duca di Spoleto, Conferenza del 29 novembre 1929, in «Bollettino della Società geografica italiana», 1930, p. 79;

Id., Spezione nel Karakoram, in «Bollettino della Società geografica italiana», 1930, pp. 3-20;

Desio A., Itinerari percorsi durante la Spedizione Geografica Italiana al Karakorum (1929), in «Bollettino della Società geografica italiana», 1930, pp. 163-181 e 277-300;

Alessandri L., Karakorum 1929: una spedizione italiana tra aspettative e traguardi, in «Geostorie», XIX (2011), n. 1-3, pp. 41-109 (pdf).

Riferimenti cartografici

Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, Asia. Gruppo del Karakoram (Imalaia). Ghiacciai Baltoro e Godwin Austen, Istituto geografico militare, 1910;

Istituto geografico militare, Spedizione geografica italiana nel Caracorum (1929), 3 ff., 1932;

Istituto geografico militare, Spedizione geografica italiana nel Caracorum (1929) – K2, 1932;

Istituto geografico militare, Ghiacciaio Baltoro, 1969 (ristampa 2004);

[Itinerari da Srinagar a Urdukas e ritorno effettuati dalla Spedizione Aimone di Savoia-Aosta del 1929 al Karakorum]. Carta riprodotta su diapositiva 364/5 conservata presso il Fondo Storico dell’Archivio fotografico della Società geografica italiana;

Provisory sketch of the roads travelled by the Italian Geographical Expedition in the Karakorum. Carta riprodotta su positivo 362/3/1 catalogato nel presente lavoro e conservato presso il Fondo Storico dell’Archivio fotografico della Società geografica italiana.


[1]   Per un riassunto degli spostamenti effettuati dai componenti della Spedizione nel corso del viaggio si veda la tabella cronologica degli spostamenti della spedizione. Utile a prendere visione delle zone esplorate è l’immagine 362/3/1, cioè la prima fotografia del terzo album, una mappa della regione del Baltoro con i campi e gli itinerari del 1929.

[2]   È stato possibile approntare questa tabella attraverso l’analisi della cronaca del viaggio scritta dal Duca di Spoleto per il resoconto ufficiale del 1936 (lunghe parti di detta cronaca sono trascrizioni dai diari di Desio, il quale ebbe modo di visitare più luoghi). I dati così ottenuti sono stati poi confrontati con gli altri articoli presi in esame. Qualche incertezza sovviene in merito al viaggio di ritorno da Skardu a Srinagar. Per la datazione dei positivi inerenti a tale fase si è dunque preferito adottare l’intervallo temporale più esteso possibile.

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