Spedizione Duca degli Abruzzi al Ruwenzori 1906

Nel 1906 Luigi Amedeo di Savoia, dopo un anno di preparativi per la spedizione al massiccio africano del Ruwenzori, salpò da Napoli appena dieci giorni dopo l’eruzione del Vesuvio. La nave ormeggiata era carica dei materiali necessari per affrontare il gelo delle altitudini e il caldo tropicale; i membri (le guide Ollier, Brocherel e Petigax padre e figlio, il capitano Cagni, il geologo Roccati, il meteorologo Winspeare, il medico Cavalli Molinelli, il fotografo Sella con l’assistente Botta) erano a bordo pronti a partire. 

Il 4 maggio la nave arrivò a Mombasa. Si raggiunse prima Port Florence con il treno, poi Entebbe con un battello. La carovana di oltre quattrocento persone, tra portatori ed ascari, si incamminò verso le montagne, che si scorgeranno due settimane dopo, a Fort Portal. All’inizio di giugno il campo base venne stabilito a 3798 m, ma la pioggia non dà tregua al gruppo di esploratori. Infine, una schiarita permette di raggiungere un ghiacciaio a 4516 m. Successivamente si conquistarono Punta Alessandra (5105 m) e Punta Margherita (5125 m). La straordinaria impresa alpinistica venne accompagnata da una sistematica esplorazione, anche topografica e fotografica (Lotto 9/5) del Ruwenzori, studiato dal punto di vista geologico, botanico e climatico.

Riferimenti bibliografici

Savoia L.A., Esplorazioni nella Catena dei Ruvenzori conferenza tenuta da S.A.R. il Duca degli Abruzzi nel Teatro comunale Argentina, auspice la Società geografica italiana, il 7 gennaio 1907, in BSGI, 1907, pp. 99-127;

Revelli P., Il Runssoro (Ruvenzori) secondo le esplorazioni (1904) del dottor J.J. Deavid, BSGI, 1906, pp. 354-365.

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