Fondo storico

Il Fondo storico raccoglie circa 30.000 fotografie (tra positive, negative e diapositive), acquisite dalla Società Geografica Italiana attraverso i canali più disparati, come resoconto delle numerose missioni esplorative organizzate dal Sodalizio spesso in accordo con l’apparato governativo e anche grazie a donazioni e scambi, negli anni che vanno dalla fondazione alla fine degli anni quaranta.

Gli autori delle immagini spaziano dai fotografi professionisti (a volte assai noti, come Lodovico Tuminello e Timothy H. O’Sullivan) ai fotoamatori di varia abilità e natura: viaggiatori, esploratori, militari, studiosi, medici e missionari.

Questo ricco patrimonio fotografico comprende, oltre i numerosi ritratti di personaggi famosi o comunque legati alla Società, immagini provenienti da tutti i continenti.

L’Africa è indubbiamente il continente maggiormente rappresentato, soprattutto in relazione alle aree storicamente legate all’azione politica italiana. All’interno di questo vasto corpus si possono indicare le immagini relative alla Libia (nelle fotografie di Philipp Remelé durante la Spedizione di Gerhard Rohlfs nel Deserto Libico 1873-1874 e in quelle realizzate da Ignazio Sanfilippo nelle due missioni del 1910 e del 1911-12), la Tunisia, il corno d’Africa e le aree limitrofe (esplorate, per esempio, da Vittorio Bottego e Carlo Citerni negli ultimi anni dell’Ottocento e, successivamente, da Edoardo Zavattari).

Numerose risultano anche le immagini provenienti dall’Asia, in particolar modo dalle regioni sud-orientali (tra le quali le più antiche del fondo storico, riprese da Émile Gsell nel 1866 in occasione dell’esplorazione Doudart de Lagrée-Garnier del Mekong nel Regno di Siam e Cambogia; o ancora quelle che illustrano la campagna oceanica della regia nave “Vesuvio” compiuta tra il 1906 e il 1909), dalla Palestina, e soprattutto dalle regioni montuose centrali, visitate a più riprese da spedizioni italiane (Spedizione De Filippi nell'Himalaia Caracorum e Turchestan Cinese 1913-1914, Spedizione geografica Duca di Spoleto al Karakorum 1929 e Spedizione Dainelli nel Tibet occidentale e Karakorum orientale 1930).

In misura minore, ma ugualmente ben rappresentato, risulta il continente americano. Per il Nord-America, le fotografie più interessanti delle campagne di esplorazione e rilevamento geologico a Ovest del 100° meridiano effettuate dalla U.S. Army War Department - Corps of Engineers tra il 1871 e il 1874 (opera di Timothy H. O’Sullivan e William Bell). Risalgono invece alla fine dell’Ottocento le immagini scattate da due esploratori italiani, Ermanno Stradelli e Guido Boggiani, durante i loro viaggi in Sud-America (rispettivamente in Amazzonia e nella regione del Chaco paraguaiano).

Del tutto affascinanti, anche se meno numerose, sono le fotografie che riguardano l’Australia contenute, in particolare, in due preziosi album di Charles Henry Kerry e quelle etno-antropologiche di Claude-Joseph-Désiré Charnay.

Ugualmente degno di nota è il materiale giunto dalle esplorazioni polari, con particolare riferimento alle fotografie della nave Vega e dei componenti della Spedizione di A.E. Nordenskiöld del Passaggio di Nord-Est (1878-1880), della Spedizione antartica svedese Nordenskjöld-Larsen (1901-1904), Spedizione antartica britannica Scott (1901-1904) e quelle relative alla Spedizione artica danese Rasmussen (1921-1924).

Un cenno meritano, infine, le copiose fotografie a carattere antropologico: si tratta degli scatti di Paolo Mantegazza e di Stephen Sommier realizzati presso i Lapponi, quelli di Elio Modigliani che ritraggono gli abitanti di Sumatra e i ritratti di Lidio Cipriani delle tribù africane.

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