Fondo Giotto Dainelli
Il prezioso fondo raccoglie circa 18.000 negative donate personalmente dal Prof. Giotto Dainelli (1878-1968) alla Società Geografica Italiana nel 1951. Tale materiale costituisce un’eccellente testimonianza dell’intensa attività di questo geografo, geologo, etnologo, esploratore, viaggiatore, fotografo e del suo particolare rapporto con la montagna.
Fiorentino di famiglia benestante, questa particolare agiatezza permise a Dainelli di iniziare a viaggiare giovanissimo con la macchina fotografica al seguito; ben presto, infatti, egli acquisì una discreta abilità nella tecnica fotografica, come dimostrano le immagini più antiche del fondo, relative al Monte Bianco (risalenti al 1899) e ai suoi viaggi in Dalmazia e Bretagna (allegate agli articoli scritti nel 1901). Fin da principio, dunque, egli considerò la fotografia come un ottimo strumento di analisi per documentare le proprie ricerche sul campo. Oltretutto, la sua pluralità di interessi fa sì che accanto alle numerose serie iconografiche dedicate a particolari fenomeni naturali compaiano anche molte immagini di carattere antropologico ed etnografico. La particolare cura con cui Dainelli stesso riordinò e conservò il materiale fotografico raccolto ha permesso che l’intero fondo fosse fin da subito perfettamente fruibile. A conferma di ciò vanno segnalati i diciassette quaderni autografi che fungono da veri e propri cataloghi dei negativi realizzati, dove sono riportate informazioni dettagliate e complete: autore, soggetto rappresentato, località e data di esecuzione dello scatto.
Al primo nucleo della donazione, nell’aprile del 1994 si aggiunsero altri materiali appartenuti a Dainelli rimasti fino ad allora in possesso di Giuseppe Vedovato che, in qualità di curatore testamentario, destinò alla Società Geografica incrementando la raccolta con un prezioso archivio documentario (122 buste contenenti fascicoli nominativi di 2850 corrispondenti dal 1901 al 1960), altro materiale fotografico e numerosi volumi della bibliografia dainelliana (oltre 500 scritti che coprono l’arco di mezzo secolo). Nel novembre dello stesso anno il Fondo Giotto Dainelli raggiungeva la completezza grazie all’importante acquisizione di materiale messo a disposizione dal nipote americano di Dainelli, Daniel B. Gerard, conservato nella villa di Ischia appartenuta a Luca Dainelli, figlio di Giotto. Furono accorpati alla donazione diversi libri e atlanti, manoscritti e dattiloscritti (tra cui Spedizione Dainelli nel Caracorum 1930. Giornale di viaggio e l’autobiografia dal titolo Quasi un secolo di storia) e 57 album fotografici contenenti i positivi (18.565 in tutto) di cui Dainelli aveva donato nel 1951 i negativi in massima parte corrispondenti.
L’eterogeneità dei soggetti presenti nel Fondo Giotto Dainelli può essere ricondotta a tre principali percorsi tematici: l’Africa, le grandi regioni montuose asiatiche e i paesaggi alpini italiani.
Nel continente africano Dainelli compì quattro grandi viaggi: in Marocco nel 1901, in Eritrea nel 1905-1906, in Etiopia nel 1936-1937, in Somalia e territori limitrofi nel 1938-1939 in occasione di una Missione geologica dell’AGIP. In Asia, e più specificamente nella regione del Karakorum, Dainelli si diresse in due occasioni: con Filippo De Filippi nel 1913-1914, e a capo di una sua spedizione nel 1930. Per quanto riguarda l’Italia, pur rappresentando varie regioni, l’opera di Dainelli si è concentrata soprattutto sull’arco alpino, come testimoniano le numerose fotografie (distribuite in un lungo arco di tempo) che registrano paesaggi, aspetti e fenomeni dell’alta montagna. A queste illustrazioni di carattere scientifico vanno ad aggiungersi quelle effettuate a Courmayeur, dove il geografo trascorse lunghi periodi di riposo, che descrivono aspetti di vita tradizionale e costumi locali.
Nel complesso, la collezione fotografica testimonia l’insaziabile curiosità dello studioso Giotto Dainelli che, attraverso lo scatto, fissa incontri, persone ed eventi prolungando il suo rapporto con tutto ciò che è oggetto della propria ricerca e permette a noi di usufruire di un prezioso patrimonio iconografico e documentario.
Documenti da scaricare
Bibliografia ragionata degli scritti di Giotto Dainelli, in «Bollettino della Società Geografica Italiana», 1954, pp. 167-251;
Scritti di Giotto Dainelli apparsi dopo il 31 marzo 1954 (continuazione della bibliografia pubblicata in «Bollettino», 1954, pp. 167-251), in «Bollettino della Società Geografica Italiana», 1969, pp. 2-4.
Pampana P., Giotto Dainelli (1878-1968), Geographer, Geologist, Ethnologist, Explorer, Traveller, and Photographer, in «Uncommon Culture», Vol. 5, no. 9/10 (2014), pp. 106-113
Collezioni del Fondo Giotto Dainelli
Galleria di immagini del Fondo
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- Giotto Dainelli, Il Tamigi ad Hampton-Court, Gran Bretagna, 1900
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- Giotto Dainelli, Tangeri. Le prigioni e il Palazzo del Governatore, Marocco, 1901
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- Giotto Dainelli, Gibilterra vista dalla zona neutra, Spagna, 1901
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- Anonimo, Adaga-Amus: il mercato settimanale, 1905 (Missione Dainelli-Marinelli-Mochi-Loria in Eritrea 1905-1906)
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- Giotto Dainelli, Salita sul masso da esercizi a La Saxe (Courmayeur), Valle d’Aosta, 1912
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- Giotto Dainelli, Le: la moschea alla estremità del bazàr, e, in alto, l'antico palazzo reale, 1914 (Spedizione De Filippi nell'Himalaia Caracorum e Turchestan Cinese 1913-1914)
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- Giotto Dainelli, I mulini a vento di Rodi, Grecia, 1920
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- Giotto Dainelli, Passaggio di un fiume sul Siacen, 1930 (Spedizione Dainelli nel Tibet occidentale e Karakorum orientale 1930)
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- Giotto Dainelli, La nostra colonna, subito sotto Gondar, Etiopia, 1937 (Missione Dainelli al lago Tana 1937)
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- Giotto Dainelli, Mogadiscio. Il mercato, 1939 (Missione geologica AGIP in Somalia e territori limitrofi 1938-1939)